Loading...

Parliamo di maglieria Pt.2

01 Febbraio 2024

Le tecniche

In questo articolo vi parlerò degli aspetti più pratici della maglieria: dai titoli dei filati ai punti maglia, dagli strumenti del mestiere alle tecniche di calatura.

I titoli dei filati

I filati che abbiamo visto in Parliamo di maglieria pt.1, vengono classificati in base al titolo cioè alla finezza, allo spessore.
Il titolo del filato ci aiuterà a capire quali ferri utilizzare per il nostro lavoro oppure quale finezza di macchina da maglieria scegliere.

Il metodo più conosciuto per la classificazione dei filati è la titolazione per lunghezza, ovvero il rapporto tra lunghezza e peso del filato: più il titolo sarà alto più il filato sarà fine (un filato con titolo 2/56 sarà più sottile di un 2/28).
La dicitura corretta del numero della titolazione del filato è espressa in migliaia: potremmo trovare rocche con scritto 2/28 oppure 2/28.000 ma saranno assolutamente identiche a livello di titolo.

Ecco uno schema per capire quale filato utilizzare su macchine da maglieria con diverse finezze:

  • su macchine con finezza 3 utilizziamo un filato con titolo di circa 1.500/2.500 mt al kg;
  • su macchine con finezza 5 utilizziamo un filato con titolo di circa 3.500/4.500 mt al kg;
  • su macchine con finezza 7/8 utilizziamo un filato con titolo di circa 7.000/8.000 mt al kg;
  • su macchine con finezza 12 utilizziamo un filato con titolo di circa 15.000 mt al kg;
  • su macchine con finezza 14/16 utilizziamo un filato con titolo di circa 26.000 mt al kg;
  • su macchine con finezza 18/20 utilizziamo un filato con titolo di circa 30.000 mt al kg.

Bisogna comunque sempre tenere conto del tipo di filato che si andrà ad utilizzare, della lavorazione che si vuole ottenere, del tipo di macchina mentre per il lavoro con i ferri della mano della persona che realizzerà il lavoro.

Gli strumenti

Gli strumenti di base dei lavori a maglia sono i ferri e l’uncinetto. Nei paragrafi successivi entriamo più nel dettaglio circa entrambi gli strumenti e tutte le loro varanti. Se amate lavorare a maglia dovete avete una scatola piena di cose come quella mamma Betti, flauto escluso 🙂

La “scatola magica” di mamma Betti

I ferri

I ferri esistono in diversi materiali: dall’acciaio all’alluminio, dalla plastica al plexiglas, dal bambù al legno e si possono così dividere:

  • ferri dritti a una punta: lunghi da 20 a 80 cm, con una punta a un’estremità e un fermo all’altra;
  • ferri a due punte: composti di set di 4 o più ferri, lunghi dai 15 ai 40 cm e con punte a entrambe le estremità, vengono usati per lavorare capi in tondo, senza dover fare cuciture;
  • ferri circolari: costituiti da due corte punte collegate da un cavo flessibile e lunghi dai 20 ai 150 cm, per realizzare lavori di forma tubolare, non richiedono cuciture.
Ferri dritti
Ferri a due punte
Ferri circolari

La lavorazione a maglia nell’arte

Il quadro che più fedelmente è testimone dell’apprezzamento del lavoro ai ferri da parte dei pittori è la pala dell’altare di Buxehude in Germania, nota come “La visita degli Angeli”, dipinta da Mastro Bertram nel 1400, nel quale viene rappresentato un momento di vita familiare all’interno della casa di Nazaret. Nel dipinto si può osservare la Madonna intenta a sferruzzare una piccola tunica senza cuciture per Gesù Bambino rifinendo la scollatura col sistema circolare a quattro ferri, sistema ancora sconosciuto in quei tempi in Germania, ma osservato dall’artista durante un viaggio in Italia.

Nella storia dell’arte, molti pittori si sono occupati di figure femminili intente nel lavoro a maglia:

  • Rolando Monti (Lavori a maglia);
  • Martin Brimmer (Prima lezione di lavoro a maglia);
  • Frans Pieter Lodewyk van Kuyck (Contadina che lavora a maglia aspettando di asciugarsi al sole);
  • Hans Thoma (Ritratto della sorella Agata);
  • Carl Spitzweg (L’incaricato che lavora a maglia);
  • Albert Anker (Le piccole lavoratrici a maglia);
  • Ivan Petrovich Argunov (Ritratto della contessa Tolstoy);
  • Wilhelm Maria Hubertus Leibl (Ragazze di Ofenbank che lavorano a maglia);
  • Adolphe Bouguereau (Donna che lavora a maglia);
  • Anders Zorn (Donna che lavora a maglia);
Donna che lavora a maglia – Adolphe Bouguereau
Donna che lavora a maglia – Anders Zorn

I punti maglia

I punti maglia che possiamo realizzare con i ferri sono infiniti! In Parliamo di maglieria Pt.3 trovate elencati volumi con punti maglia meravigliosi che potete copiare e ai quali potete ispirarvi.

Iniziamo col l’avvio del lavoro

Ci sono poi cinque punti base della lavorazione a maglia senza i quali non si può proseguire:

Punto rasato dritto

Punto rasato rovescio

Punto rasato ritorto

Punto legaccio

Punto riso

E infine vi faccio vedere i miei due punti maglia del cuore:

Punto nocciolina

Missoni ha realizzato intere collezioni con questa lavorazione.

Punto pelliccia

Infine la chiusura del lavoro

L’uncinetto

L’uncinetto è un bastoncino munito a un’estremità di un uncino che serve per prendere e guidare il filo nelle lavorazioni. L’uncinetto di solito è schiacciato al centro per una migliore impugnatura. Sono fatti di metallo, plastica, legno e persino avorio. Hanno numerose dimensioni: vanno da 0,55mm di diametro per cotone fine a 10mm per filato molto grosso.

Dal momento che, a differenza del ferro per il lavoro a maglia, l’uncinetto non deve reggere i punti ma solamente l’occhiello di lavorazione, hanno tutti una lunghezza standard di circa 20 cm.

I punti base dell’uncinetto

Avvio, catenella e scelta dell’uncinetto

Punto alto o maglia alta

Punto basso o maglia bassa

I video sono del canale YouTube di Francesca.

Se le vostre mamme o le vostre nonne sanno lavorare a maglia ritagliatevi del tempo per imparare da loro: io sto facendo un corso tutti i lunedì con mamma Betti 🙂

Corso mamma Betti
Windo che vuole partecipare

Telai casalinghi

Vi ricordate quando da piccole giocavamo con Gira la Moda?

Se avete ancora esattamente quel tipo di spinta che avevamo quando disegnavamo e ritagliavamo i figurini di Gira la Moda ma volete provare a sperimentare con la maglieria i telai casalinghi fanno per voi! Qualche mese fa cercavo qualcosa da comprare per provare e mi sono imbattuta in un articolo di Spazio Cucito super esaustivo a riguardo, ci sono tanti spunti e tante idee spiegate perfettamente. Io non ho ancora acquistato niente ma non appena sarà pronto il mio ufficio sicuramente pescherò da questo articolo e comprerò qualcosa.

La maglieria calata

All’interno dei capi producibili con le macchine ci sono i capi di maglieria calata: si intende maglieria calata tutta quella che scende direttamente “cucita” dalla macchina (le braccia attaccate al busto ad esempio): la riconoscerete dalla mancanza di cuciture e da piccoli “segnetti” diagonali e paralleli posti in alcuni punti specifici del capo. Non mi soffermerei troppo sulla produzione aziendale ma se avete domande potete scrivermele e sarò felice di rispondervi.

Macchina da maglieria calata

Le tecniche sono concluse, vi aspetto nel prossimo articolo in cui parleremo dei brand di maglieria, dei fitting e dei consigli per letture, corsi e molto altro.

A presto

G.

Array